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Vivai Selezionati di Rose Piemontesi

 

 

 

 

Piante Classiche e Particolari

C'è un piacere nei boschi senza sentieri, / c'è un'estasi sulla spiaggia desolata, / c'è vita, laddove nessuno s'intromette, / accanto al mare profondo, e alla musica del suo sciabordare:/ non è ch'io ami di meno l'uomo, ma la Natura di più.

George Gordon Byron, Il pellegrinaggio del giovane Aroldo, 1812/18

Ragnatela sulla pianta? difendersi in due mosse

l'idea di questo post mi è venuta grazie ad un cliente che oggi è venuto a trovarci per chiedere consiglio riguardo ad un problema su una delle sue piante in giardino. Vi ricordate del nostro progetto take care vero?

Siccome è un tipo di avversità in grado di fare tanti danni ed è molto comune ho pensato potesse interessare un picolo vademecum ad hoc.

Non sto a scrivere un poema riguardo alla loro diffusione e biologia, i più curiosi troveranno trattati a fiumi su internet, qui mi limito a dare consigli pratici su come contenere questo invadente larva.

Vi sarà capitato di notare una vasta ragnatela ricoprire le foglie delle piante che, di lì a poco, o seccano o si defogliano completamente, solitamente nel giro di pochissimo tempo.

La ragnatela è proprio la prima avvisaglia evidente che una colonia di sovversive ifantria (Hyphantria cunea) ha diciso di erigere a propria casa e mensa il vostro amato albero.

Quali piante può danneggiare?

Certo hanno delle preferenze per cui, se possedete aceri, gelsi e liquidambar, feteci particolare attenzione, infatti anche se non disdegnano tutte le altre essenze (tigli e ciliegi da fiore ma anche molti altri arbusti), le prime sono le loro preferite.

Quando colpisce?

se vogliamo trovare un aspetto positivo che ci aiuta a non farci assalire dall'ansia di controllo è che possiamo calendarizzare il controllo in due periodi particolari: fine maggio-giugno il primo e il mese di agosto il secondo, ecco perchè scrivo ora : in questo momento si completano le larve di seconda generazione per cui occhio a buttare lo sguardo verso i vostri alberi.

Difesa chimica

è ovviamente la via più rapida per disfarsi degli indesiderati ospiti utilizzare prodotti a ridotta tossicità, bassa persistenza e alle dosi di impiego minime riportate in etichetta. Il “bruco americano”, molto sensibile all’azione di contatto e ingestione svolta dai comuni insetticidi, non richiede assolutamente prodotti altamente tossici, persistenti e scarsamente selettivi.

Un prodotto a base di Deltametrina può fare al caso vostro.

Difesa biologica

per le persone più sensibili a questo aspetto va detto che la lotta senza agrofarmaci è possibile e anche efficace ed è quella che, normalmente viene fatta nel nostro vivaio.

Bisogna però lavorare molto d'anticipo e accorgersi della comparsa del problema nei primi stadi, quindi sviluppate il vostro senso di osservazione e abituatevi ad osservare le piante in giardino come fareste con la vostra automobile o la vostra cucina, dopo un primo periodo vi accorgerete al volo dei cambiamenti che le vostre piante vorranno segnalarvi.

Una volta individuato il problema si può agire rimuovendo fisicamente il nido (purchè inglobi ancora la popolazione larvale) armandosi di forbici, oppure usare bioinsetticidi a base di Bacillus thuringiensis var. Kurstaki. da distribuire irrorando le foglie.

Quest'ultimo sistema è molto efficace ma le larve non devono superare la lunghezza di 1 o 1.5 cm

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E se non me ne accorgo e mi defogliano tutta la pianta?

Ok, può capitare, tra le millemila cose da fare questa volta l'ifantria mi è scappata e mi ritrovo con la mia bella pianta che sembra dicembre.

Non vi preoccupate, la brutta notizia è che se la cosa è avvenuta in agosto probabilmente dovrete rinunciare alla bella chioma della vostra pianta, la buona è che nella quasi totalità dei casi la pianta defogliata riprenderà normalmente il suo ciclo la prossima primavera.

Se invece vi capita a maggio è molto probabile che nel giro di 15/20 giorni tornino a spuntare nuove foglioline.

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