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Vivai Selezionati di Rose Piemontesi

 

 

 

 

Piante Classiche e Particolari

C'è un piacere nei boschi senza sentieri, / c'è un'estasi sulla spiaggia desolata, / c'è vita, laddove nessuno s'intromette, / accanto al mare profondo, e alla musica del suo sciabordare:/ non è ch'io ami di meno l'uomo, ma la Natura di più.

George Gordon Byron, Il pellegrinaggio del giovane Aroldo, 1812/18

Piralide del bosso: come metterla KO

Qualche giorno fa per la rubrica #takecare abbiamo parlato dell'ifantria ricordate vero?

Bene, ora è utile ricordare un secondo minatore fogliare che è in grado di creare enormi danni se non controllato: Cydalima perspectalis.

E' anche chiamato piralide del Bosso.

Ne parliamo perchè si tratta di un lepidottero introdotto solo di recente in Italia e di provenienza Asiatica e in questio periodi sta producendo la sua ultima generazione annuale per cui potreste trovarvi nelle condizioni di doverlo affrontare.

La sua introduzione è avvenuta a causa delle importazioni asiatiche, chissà perchè poi dato che il bosso è una nostra essenza tipica, sarà mica per una questione di costi vero? Oltretutto il primo Paese nel quale si è insediato è la Germania (ma guarda un po' che combinazione) per poi diffondersi in tutta Europa tanto che l’EPPO (European and Mediterranean Plant Protecion Organization) l’ha inserito nella lista di allerta (Eppo alert list).

I problemi principali sono stati:

  • non vere antagonisti naturali, a differenza dei Paesi di origine

  • essendo sconosciuto nessuno era pronto ad affrontarlo tempestivamente, per cui il primo assalto in grande stile è stata una vera e propria disfatta per le coltivazioni e i bei giardini italiani.

L'impreparazione ad affrontarlo in realtò non è stata dovuta all'imperizia dei coltivatori (non totalmente per lo meno) ma dal fatto che questa canaglia di lepidottero determina dei sintomi sulla pianta che di primo acchito possono essere confusi con quelli di un fungo patogeno per cui il vivaista si attrezzava per trattare contro un fungo ovviamente con risultati nulli.

Fortunatamente però ci si attrezza ed ecco alcuni picocli consigli per non farvi cogliere impreparati.

Cosa osservare

ormai lo sappiamo e non serve un corso specifico: basta osservare la vostra pianta di bosso e se notate dei disseccamenti o delle aree in cui le foglie assumono un colore marroncino fiondatevi ad osservare più da vicino.

da un'osservazione più attenta verificate la presenza di larve e piccole ragnatele attorno alle foglie

Quando osservare

purtroppo la biologia in europa non è ancora del tutto conosciuta, si sa che è in grado di fare 2 o 3 generazioni questo vuol dire che potenzialmetne potremmo trovarci a doverla combattere 2 o 3 volte nell'arco dell'anno.

Le osservazioni è bene cominciarle dal mese di aprile, uno sguardo atento non è poi così impegantivo.

I danni

prima ho dato della canaglia a questo lepidottero, ma non era una considerazione gratuita, infatti, oltre a defogliare la pianta si accompagna ad una malattia fungina causata dal fungo Cylindrocladium buxicola Henricot, che contribuisce a peggiorare lo stato di salute della pianta, incrementando il processo di disseccamento dell’apparato fogliare.

Come curare

Tra le principali sostanze attive da utilizzare ci sono i piretroidi (deltametrina, cipermetrina). Vista la lentezza di crescita del Bosso, può essere utile integrare la difesa chimica con opportune concimazioni al terreno per favorire la nuova emissione di foglie e sostenere la ripresa della pianta.

E’ bene ricordare che i trattamenti sono esclusivamente curativi e non preventivi, devono essere quindi eseguiti solo in presenza di infestazione in campo.

E' bene aggiungere al trattamento anche un funghicida che possa limitare l'eventuale insorgenza del fungo Cylindrocladium buxicola Henricot.

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